Project Description
Posizionato nell’entroterra del capoluogo, da cui dista 41 km, è adagiato sulla boscosa collina della Brinja, rinomata per i castagneti ai quali a ottobre è dedicata una sagra. L’origine araba del nome è accertata e variamente interpretata come: “abitazione”, “casale”, “villaggio”. In questa località amena, intorno all’anno duecento, si stabilirono i primi profughi albanesi in fuga dall’avanzata turca. Le due chiese madri nella piazza centrale del paese, la chiesa dell’Annunziata di rito latino e San Nicolò di Mira, di rito greco, simboleggiano la pacifica convivenza tra identità confessionali e l’elemento etnico di provenienza. Gli ori e la sfarzosità del prezioso patrimonio iconografico, la ricchissima biblioteca con rari codici greci e pregevoli cinquecentine dell’ex Monastero Basiliano, sede di un laboratorio di Restauro del Libro, famoso in tutta l’Italia meridionale, il museo del Maestro di Campo, storica maschera carnevalesca locale e il museo dell’Opera dei Pupi, sono gli elementi rappresentativi della cultura locale.
L’economia del paese si basa essenzialmente sulla coltivazione dei tradizionali seminativi come il grano il duro, la sulla, i cereali, l’olio extra vergine, proveniente da vecchi e nuovi impianti di oliveti e dall’allevamento di ovini, bovini e caprini.